Conoscere i metodi per come coltivare le piante autofiorenti in vaso outdoor consentirà di poter concludere il trattamento con successo. Inizialmente, la pratica è stata svalutata e si credeva che fosse impossibile da portare a termine.
Con anni però, non solo si sviluppò il pensiero opposto, ma si capì anche, che la coltivazione delle piante all’aperto comportava più benefici rispetto al metodo “indoor”. Esistono a tal proposito, delle tecniche rigorose da seguire, per favorire una crescita regolare degli organismi vegetali al di là del loro fotoperiodo.
Coltivare le piante autofiorenti in vaso all’aperto in 4 mosse
Descrivere le 4 mosse per coltivare le piante autofiorenti in vaso e all’aperto, seppur possa sembrare una pratica riduttiva, in verità è molto efficace. Ecco quindi, cosa si deve fare per un’ottima coltivazione:
- Germogliazione: i coltivatori adottano il metodo “tovagliolo di carta”, facendo nascere i semi della pianta nota come Cannabis Ruderalis. Se si volesse optare per una germogliazione differente, sarà sufficiente inserire dei semi in un bicchiere pieno d’acqua. È indispensabile non trasferire la pianta da un vaso piccolo ad uno grande.
- Vaso capiente: la dimensione ideale di un vaso che possa consentire una coltivazione all’aperto adeguata, dev’essere dai 7 a massimo 15 litri. Ciò per evitare che lo spazio sia troppo piccolo per le piante.
- Innaffiatura e sostanze nutritive: l’irrigazione dev’essere effettuata in maniera equilibrata, senza abbondare e allo stesso tempo, senza che sia eccessivamente scarna. Le dosi ideali ammontano a ½ o ¾.
- Raccolto: fase da trattare con maggior attenzione. Le piante autofiorenti potrebbero maturare in 50, 60 o persino 80 giorni. Ci si accorge di ciò, nel momento in cui i pistilli variano il loro colore, da bianco a marrone. Anche i tricomi passeranno da un coloro lattiginoso all’ambrato.