Come tutti gli anni, anche nel 2023 tantissimi studenti e studentesse che si trovano al quinto anno delle scuole superiori dovranno fare una scelta: iscriversi o non iscriversi all’università?
Nell’articolo di oggi ci rivolgiamo proprio a tutti coloro che ci stanno pensando o che hanno già deciso ma non sanno bene quali sono le differenze fra i due.
E si perché studiare all’università significa affrontare un percorso di studi nettamente differente da quello delle superiori, richiede una forte dose di organizzazione personale e soprattutto ci responsabilizza in modo diverso rispetto il liceo.
Skuola.net ad esempio ci dice che una delle differenze più importanti è proprio l’indipendenza maggiore che si ha, ma noi replichiamo dicendo che più indipendenza significa anche più responsabilità.
L’università da più potere alle tue scelte, sii responsabile
Partiamo proprio da questo primo punto, la responsabilità personale.
L’università differisce dalle superiori per una serie di aspetti che vedremo fra poco nel dettaglio: i crediti, le sessioni degli esami, i semestri, le materie, i voti, il modo di calcolare la media e la frequenza.
Per molti corsi di studi non c’è la frequenza obbligatoria e questo significa che lo studente o la studentessa possono tranquillamente studiare dai libri per conto proprio.
Non c’è dubbio che c’è più responsabilità: le scelte che fai ogni giorno devono essere pesate e ben organizzate in quanto puoi anche decidere di non seguire le lezioni e magari fare un lavoretto part-time, ma devi saper poi studiare.
Il metodo di studio può partire da basi simili, il modo in cui apprendi le cose dal libro, come riassumi e come schematizzi. Ma non basta perché la mole di informazioni da studiare per ogni esame è nettamente superiore a quanto studiavi per i compiti in classe.
Questo è spiegato bene nel blog www.studentetop.it dove si parla di metodo di studio universitario e consigli utili sugli esami.
Esami Vs. Compiti in classe
Esatto, questa è una delle differenze più sostanziose. Spesso un compito in classe o un’interrogazione vertevano su “poche pagine”, su uno o pochi autori, insomma su pochi argomenti.
Ed è giusto così perché il prof spiega, gli studenti apprendono e poi vengono verificate le conoscenze su quell’argomento. Il tutto si fa nel giro di pochi giorni o settimane e man mano si va avanti con il programma.
Per questo alle superiori è fondamentale studiare lezione dopo lezione.
All’università questo meccanismo lo ritroviamo negli esami con gli esoneri, ovvero “prove” intermedie dove si testa la conoscenza dello studente solo su alcune porzioni del programma.
Il fatto però è che la maggior parte delle materie non hanno esoneri e si finisce dopo qualche mese di lezione a svolgere degli esami molto complessi e con una mole di informazioni veramente ampia.
Tra l’altro poi, in una sessione d’esami spesso si hanno 3 o 4 materie da dare e solo 3 date di appello fra le quali scegliere (nel giro di un mese).
Questo significa dover preparare più materie insieme, con programmi molto vasti. Ecco perché da qui passiamo al concetto di pianificazione del tempo.
Pianifica il tuo tempo per rendere al massimo all’università
Alle superiori spesso abbiamo il tempo saturo da varie attività: le lezioni la mattina, magari uno sport o un’attività come musica che ci prende qualche ora ogni settimana, un po’ di tempo post pranzo per i compiti e un po’ di tempo per farsi una passeggiata con gli amici.
Non abbiamo molte responsabilità e studiamo giorno per giorno. Quindi non bisogna pianificare il tempo in modo particolare.
All’università cambia tutto. Siamo adulti e spesso anche fuori sede, quindi bisogna gestire la stanza o la casa, bisogna far la spesa se serve, trovarsi un lavoretto part-time se i nostri genitori non riescono ad aiutarci.
In più dobbiamo gestire 3 o 4 esami tutti insieme in un mese.
Perdere tempo è facilissimo perché abbiamo l’illusione di averne molto a disposizione. In realtà ne abbiamo ancora meno rispetto ad uno studente delle superiore, ma non ce ne rendiamo conto.
Per questo bisogna pianificare bene sia la sessione di studio che le nostre giornate in generale.
Un buon metodo di studio è alla base per apprendere i concetti in poco temp. Dobbiamo esser bravi a concentrarci e a togliere di mezzo le distrazioni e soprattutto a conciliare il tempo dello studio con il resto della nostra vita.
Ovviamente chi abita con i genitori, non lavora e deve “solo” studiare per l’università, avrà meno pressioni in questo senso, ma sempre dovrà sapersi gestire in modo differente rispetto al liceo.
I professori e il numero di studenti
Ecco una delle differenze più grandi si hanno anche sul versante aule, lezioni e professori.
I corsi universitari più seguiti hanno decine e decine di studenti, se non centinaia. A differenza del liceo, spesso non si creano dei legami con i professori.
Gli studenti sono volti sconosciuti o al max che sono andati una volta al ricevimento del prof, e quindi, non creandosi legami, i professori sono tenuti solamente a valutare.
Ecco, alle superiori può capitare di prendere anche un punto in più con la promessa di migliorare nelle prossime lezioni. All’università questa cosa è super rara, quindi non far affidamento a questo!